In tutto furono uccisi 6 milioni di ebrei insieme a omosessuali, senzatetto, malati mentali e alcune altre minoranze.
Quando Hitler salì al potere 1932 intervenne subito sull'educazione dei bambini e dei ragazzi diffondendo le idee naziste. Egli fece anche molta propaganda politica.
Hitler però non decise subito di uccidere gli ebrei: prima istituì delle leggi restrittive verso gli ebrei (essi non potevano partecipare alla vita politica, non potevano frequentare le scuole pubbliche, ecc.), poi cominciarono le retate e le deportazioni (una retata è un arresto di massa effettuato all'improvviso dalla polizia). Famosa è la retata del Vél’ d’Hiv, avvenuta a Parigi il 16 luglio del 1942 in cui vennero arrestati circa 13 mila ebrei. Dapprima gli ebrei non venivano uccisi, ma venivano portati in campi (chiamati anche lager) di concentramento e lavoro (lì la gente sopravviveva in condizioni igieniche precarie e con pochissimo cibo, per cui spesso moriva). Nelle grandi città, dove la percentuale della popolazione ebrea era molto alta, spesso venivano costruiti dei ghetti che somigliavano molto ai ghetti medievali isolati. Essi erano grandi porzioni di terreno adiacenti alle città circondati da filo spinato o addirittura da mura.
Un esempio è il ghetto di Varsavia, in Polonia. Lì gli ebrei si erano dovuti organizzare: formare un governo, lo “Judenrat”, organizzare il lavoro, occuparsi dell'igiene, fornire cibo e alloggio alla popolazione.
L’eliminazione degli ebrei divenne sistematica nel 1942 ,quando, nella conferenza di Wannsee venne presa la decisione della “soluzione finale”, cioè uccidere tutti gli ebrei presenti nel territorio tedesco.
Da allora cominciano a sorgere campi di sterminio e quelli di concentramento e di lavoro si trasformano anch'essi in campi di sterminio. Auschwitz-Birkenau compreso. Nei campi di sterminio sorsero camere a gas (dove morivano asfissiate le persone) e i forni crematori.
Il 27 gennaio 1944 le truppe sovietiche entrarono ad Auschwitz. Vi trovarono 7000 persone ancora vive. Oggi sappiamo che Auschwitz fu sia il campo di concentramento dove morirono più persone sia dove ci furono più sopravvissuti. Per questo Auschwitz è diventato il simbolo del nazismo e per questo il giorno della memoria si celebra il 27 gennaio.
Andrea Visentin
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