mercoledì 7 marzo 2018

Il cielo in una stanza

Nel corso del primo quadrimestre a noi alunni delle classi terze, sezioni E e F dell'istituto "A.G. Roncalli" di Rosà, è stata proposta un'unità di apprendimento intitolata "Il cielo in una stanza".
Lo scopo è stato quello di arricchire le nostre conoscenze su temi astronomici. Le responsabili dell'organizzazione sono state le professoresse di matematica, Alberti L. e Canton L., anche se altri insegnanti hanno collaborato allo svolgimento dell'attività.

Il progetto è stato diviso in diverse fasi: inizialmente la professoressa di scienze, per introdurre l’argomento, ci ha presentato, attraverso la LIM, delle immagini dei vari corpi celesti chiedendoci di riconoscerli e facendoci riflettere sulla vastità dell’Universo. Abbiamo quindi cercato una scala di riduzione che permettesse la rappresentazione dell'intero sistema solare. Successivamente la professoressa ci ha fornito una carta topografica del territorio in cui dovevamo individuare i punti dove collocare i pianeti secondo le distanze già stabilite con la scala di riduzione. La quarta fase ci ha visti impegnati a coppie nella raccolta di dati sui pianeti, le stelle, la Luna e i moti della Terra. Abbiamo quindi approfondito le caratteristiche dei pianeti in lingua inglese. Il progetto si è concluso con la visone del film "Cielo d'ottobre" e di un filmato in inglese sulla Stazione Spaziale Internazionale. Ogni passaggio è stato seguito e accompagnato da attività svolte individualmente o a piccoli gruppi.
Grazie a questa attività non solo abbiamo arricchito la nostra conoscenza sull’Universo, ma ne abbiamo anche compreso la complessità. Ci siamo anche impegnati sui compiti richiesti con attenzione, impegno e interesse.
In particolare la fase introduttiva ci è servita per condividere e arricchire la nostra conoscenza dei termini astronomici. Particolarmente impegnativa, ma interessante perché ci ha messo alla prova, è stata la seconda fase. Innanzitutto la domanda provocatoria che ci ha proposta la professoressa è stata: "E' possibile collocare un modellino del sistema solare all'interno di una stanza rispettando le proporzioni delle dimensioni del Sole e dei pianeti e le relative distanze ?". Lo scopo è stato quello di farci individuare la scala di riduzione che permettesse di realizzare il modellino dell'intero sistema solare. All'inizio ogni alunno è stato invitato a riflettere individualmente, poi abbiamo condiviso in piccoli gruppi l’ipotesi e concordato il percorso sperimentale che ritenevamo più adatto a verificarla. Le evidenze raccolte durante la sperimentazione, ci hanno fatto capire che per rappresentare l'intero sistema solare compreso Mercurio, il pianeta più piccolo, bisogna ridurre le dimensioni secondo una scala massima di 1:1 miliardo. In questo modo però Nettuno, il pianeta più lontano dal sole, doveva essere posizionato a circa 4,5 km dal Sole. In conclusione abbiamo capito che non si può collocare un modellino del sistema solare in scala all'interno di una stanza.
Le insegnanti ci hanno poi fornito una carta topografica del territorio comunale e lungo la via Carpellina abbiamo individuato i punti dove collocare i pianeti secondo la scala già calcolata. Posto il sole tra via Roma e via Carpellina, abbiamo potuto constatare che Nettuno veniva posto oltre i confini del comune di Rosà.
La fase successiva ci ha visti impegnati a coppie nella presentazione ai compagni, attraverso un prodotto multimediale da noi predisposto, di un argomento di astronomia, precedentemente approfondito. L'attività si è conclusa con la visione del film "Cielo d'ottobre" grazie al quale abbiamo capito che la passione per un determinato argomento può essere formativa per una persona. Il protagonista, un ragazzo come noi, rimane affascinato dal satellite sovietico "Sputnik" che solca il cielo d'America il 4 ottobre 1957. Homer, il protagonista, assieme ad altri compagni riesce a costruire,nonostante tutte le difficoltà, un razzo con il quale vince un concorso di scienze. I ragazzi riescono così a realizzare il loro sogno: frequentare l'università. Homer diventerà ingegnere spaziale alla NASA e responsabile dei motori dello Space Shuttle e dell'addestramento degli astronauti.
Il filmato inglese è stato interessante perché abbiamo potuto conoscere i termini astronomici in lingua inglese.
L'intera attività è stata coinvolgente perché abbiamo condiviso le opinioni e molti argomenti sono stati presentati come una sfida che ha messo alla prova tutti noi. Abbiamo inoltre capito che la collaborazione di gruppo e il rispetto delle idee dei compagni sono importanti per un lavoro proficuo.
Giada Campagnaro III F

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